sabato 26 novembre 2011

Tormentone Krasic

«La mia è una crisi piccola. Non lascio la Juve»
Nel calcio moderno dei giudizi volatili, in un nanosecondo passi da fenomeno a bidone. Quindi, la prospettiva (in positivo) è passare in un giffi , alla velocità della luce, da bidone a fenomeno. Milos Krasic , avvezzo all’andazzo, ha capito quanto sia instabile il suo essere campione in Italia. D’altronde, nei primi mesi dello scorso campionato era paragonato a un extraterrestre, ora è definito inadatto. Lui, serbo dalla parlantina italiana ancora bloccata, allora dirotta in tv il suo pensiero. E si confessa, a cuore aperto, dopo averne sentite di tutti i colori, dopo essere finito in mille altre squadre. Sbigottito e sballottato.

FELICE? - «Dicono che la Juve voglia vendermi, ma non è vero», afferma. Dichiarazione secca alla quale aggiungerà varie postille. Il discorso parte a ritroso. «L’anno passato, nella stagione del debutto, ero ritenuto uno tra i giocatori fondamentali - ricorda ai microfoni di B92 (traduzione del bravissimo Stevan) - e adesso gioco pochissimo, ultimamente niente, dopo 6 gare e un gol in avvio». Le voci sul suo futuro lontano da Torino, più o meno fastidiose, più o meno indirizzate, ci sono, inutile negarle. «Ok, ma la società a me non ha detto nulla. Mi spiace molto, non giocare. Però la Juve sta vincendo e di questo sono contento, ne devo tenere conto. Ora sono qui e non penso a una via d’uscita». Comunque messa in preventivo.

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Elvira Erb

Rubrica: I precedenti a Roma con la Lazio

I'1 Maggio 2011 nella 35° giornata di serie A 2010/2011 la Juventus di DelNeri batte Per 0 a 1 la Lazio a Roma. La Lazio meritava la vittoria perché disputa una grande partita con tantissime occasioni da rete ma che non concretizza mai. Poi complice l'espulsione di Ledesma e quindi con un uomo in più la Juventus riesce a vincere grazie a un gol nel finale di Simone Pepe.



Il 12 Settembre 2009 nella 3° giornata di serie A 2009/2010 la Juventus di Ferrara batte per 0 a 2 la Lazio. Grande partita per entrambi le squadre ma come al solito contro la Lazio la Juventus ne approfitta di più delle sue occasioni da Gol. I gol sono stati segnati entrambi nel secondo tempo, il primo, molto bello, da Caceres e il secondo, molto fortunoso da Trezeguet. Alla fine del primo tempo era stato annullato un gol alla Lazio per fallo in area....molto dubbio...



Nel campionato 2008/2009 la Juventus di Ranieri a Roma batte la Lazio per 2 a 3. Tanti e Gol ed emozioni. La Lazio va in gol con una doppietta di Pandev. I gol della Juventus di Trezegue e doppietta di DelPeiro su lancio di Zanetti



PARTITE STORICHE

11/12/1994, Lazio-Juventus 3-4



3/10/1976 Lazio-Juventus 2-3

Juve, idee per il centrocampo

Montolivo o Kuzmanovic
E’ assodato: la variazione di modulo - passaggio dal 4-2-4 al 4-3-3, peraltro così fruttifera e vantaggiosa che parrebbe un delitto tornare alle origini... - ha imposto, impone dei cambi anche nelle strategie di mercato da adottare in vista della cosiddetta campagna di riparazione. Ergo, l’acquisto di un nuovo centrocampista centrale (che possa alternarsi ai già presenti Andrea Pirlo , Arturo Vidal , Claudio Marchisio e Michele Pazienza oltre al giovane Luca Marrone) è diventato un punto nodale, sul quale l’amministratore delegato Giuseppe Marotta e i suoi collaboratori stanno lavorando. E per questioni numeriche, appunto (ché soli 4 elementi per tre posti sono un po’ pochini, alla luce di squalifiche ed acciacchi con cui si rischia di doversi misurare strada facendo), e per questioni qualitative: la Juventus - checché scaramanticamente o strategicamente se ne dica in società... - è ormai accreditata a dominare in campionato, quindi un ulteriore sacrificio economico potrebbe ulteriormente agevolare la scalata ed essere ripagato a suon di vittorie e trionfi, che ormai mancano da ben troppo tempo...

Juventus Channel News 25/11/2011

L'agente di Tevez

«Juve? Grandi possibilità»
Intervistato da SkySport 24, Kia Joorabchian -agente di Tevez- ha fatto il punto della situazione sul futuro dell'attaccante argentino in rotta con il Manchester City: "Ho parlato con lui ma non di questi argomenti, almeno fino ad ora"

L’Italia è una possibilità concreta?
Sicuro, perché no? Il calcio in Italia è molto importante, è in continua crescita.

Milan, Juve?
Tutte e due sono top club, certamente ci sono grandi possibilità.

Galliani?
Il Milan è una grande squadra, con una grandissima storia, probabilmente è una delle più forti nel mondo.

C’è la possibilità di vedere Tevez in una grande squadra?
Si

Verso Lazio Juventus

Forza Pirlo

Prima pagina Tuttosport 26/11

venerdì 25 novembre 2011

Conferenza Stampa Di Antonio Conte pre Lazio Juventus

Lazio-Juventus preview

Zuliani commenta la conferenza di Conte

E' un Conte sereno quello che si presenta in conferenza stampa al cospetto dei colleghi:" Abbiamo due allenamenti poi valuteremo con Pirlo le sue condizioni tenendo conto che il campionato e' lungo.Stiamo facendo cose strepitose visto che non eravamo e non siamo tra le favorite. Non mi sentirete parlare di scudetto,dopo il girone di andata tireremo la riga e valuteremo i nostri miglioramenti. La partita che conta e' la prossima contro la Lazio,non mi influenzano i diffidati,dopo penseremo al Napoli. Quando manchera' Pirlo andremo avanti con lo stesso concetto di gioco anche se parallelamente proviamo delle alternative."

I gol della Juventus dalla 5° alla 10° di campionato

Gigi Buffon, il primo dei numeri 1

Pierluigi Pardo is back

Juve, batticuore Pirlo

Oggi si valuta la botta al ginocchio
Per la seconda volta, dopo la vigilia della sfida col Milan, suona l’allarme intorno alla figura di Andrea Pirlo , e, ovviamente, è subito batticuore. Il centrocampista della Juventus, o meglio, il faro del gioco bianconero, il fulcro dell’architettura pallonara made in Conte , ieri mattina ha lasciato il campo d’allenamento di Vinovo prima del tempo. Visto che la seduta era a porte chiuse, come quella di rifinitura di oggi, le notizie sulle sue condizioni di salute si sono rincorse, frammentarie e a volte contraddittorie, per buona parte della giornata. Le ultime, però, erano improntate a una convinto ottimismo dopo che in un primo tempo il tam tam ufficioso riportava di un problema muscolare e relativi esami diagnostici programmati per oggi. In realtà la situazione è diversa. Pirlo si sarebbe fermato per il dolore legato a una botta rimediata al ginocchio e oggi è atteso regolarmente in campo senza nemmeno dover ricorrere a ecografie o quant’altro.

PAZIENZA SI SCALDA Situazione dunque decisamente più rosea che Antonio Conte spera di poter vedere e verificare con i propri occhi senza brutte sorprese. Del resto perdere Pirlo significherebbe penalizzare le geometrie del gioco juventino. Non a caso l’ex centrocampista del Milan è il regista della Nazionale. In ogni caso è scattato il preallarme per Michele Pazienza . Fin qui paziente e diligente nel ruolo di panchinaro mite e scrupoloso. In allenamento non molla un metro e nei pochi minuti che ha disputato a partite quasi ultimate, ha dimostrato di aver recepito con profitto le indicazioni del tecnico. L’ex napoletano lo ha studiato a memoria il “manuale del bravo centrocampista” redatto dall’allenatore juventino. Ci si abbassa verso la difesa per farsi trovare smarcati e ricevere palla dai difensori. Poi, se non c’è sbocco in avanti, di nuovo palla indietro preoccupandosi di rimanere un terminale utile per il compagni. Per quanto riguarda la spinta, vedi come sopra: palla rasoterra verso una delle punte e movimento incontro per aiutarlo qualora avesse bisogno di riscaricare il pallone. E’ questo, qualora la situazione di Pirlo dovesse complicarsi, il lavoro che dovrà svolgere Pazienza. Ben difficilmente cercherà di stravolgere il copione con lanci oltre i venti metri, sempre piuttosto indigesti a Conte a meno che non siano smarcanti e con i giri perfetti come quelli che partono dai piedi telecomandati dell’ex rossonero.

IMPREVISTI Oggi, a metà pomeriggio, quando sarà terminata la rifinitura, Antonio Conte avrà le idee più chiare su come poter schierare la Juventus contro l’organizzatissima Lazio dell’ottimo Edy Reja . Poter riproporre all’Olimpico l’undici che sta permettendo alla Juventus di viaggiare a duemila all’ora, come pretende il tecnico juventino, rappresenterebbe un valore aggiunto ma le grandi squadre che puntano a grandi obiettivi devono saper affrontare e superare anche questi imprevisti.

Juventus Channel News 24/11/2011

Verso Lazio Juventus

Pirlo

Lazio-Juve, per Vucinic

Una sfida doppia all'Olimpico
Mirko Vucinic non è un calciatore banale. Discusso sì. Ma comunque apprezzabile per come riesce a stupirti non appena accenni a criticarlo. Anche l’uomo sembra corrispondere all’immagine data dal campo, almeno a giudicare da come ha gestito il suo ultimo periodo giallorosso. Ovvero dichiarando apertamente la sua voglia di cambiare aria, verità mai facile da esibire nella capitale. Non è stato un bell’addio il suo, anzi. Contrassegnato da un’ostilità diffusa da parte dei tifosi, con i fischi a fare da colonna sonora partita dopo partita. Un astio difficile da giustificare alla luce di quanto il montenegrino ha fatto nel lustro vissuto con quella maglia addosso. Il bilancio parla di 46 reti, la maggior parte bellissime. E di molti errori, spesso disarmanti. Il pacchetto comprende tutto, inutile arrovellarsi troppo sui perché. Ma se Vucinic a Roma non è riuscito a vincere, ha comunque dispensato divertimento. Soprattutto quando si è trovato di fronte la Lazio. Non è poco.

POKER CHE VALE Domani sera Mirko Vucinic tornerà all’Olimpico da nemico. Doppio. In quanto juventino ed ex romanista. L’accoglienza questa volta non sarà fredda... C’è anche da capirli i tifosi biancocelesti. Il loro astio è giustificato dal campanilismo ma ancor più dai sette gol subiti dal montenegrino: tre negli anni leccesi, quattro nel derby. Pesano soprattutto gli ultimi. Una serie inaugurata il 31 ottobre 2007, quando la prodezza di Vucinic fu determinante nel 3-2 a favore della Roma. E chiusa con la doppietta del 18 aprile 2010 che sembrava aver regalato lo scudetto ai giallorossi. Toccò alla Sampdoria cambiare il corso degli eventi, ma Vucinic aveva già fatto, ampiamente, il suo.

BUONI PROPOSITI Per il montenegrino si profila dunque una partita nella partita. Un derby personale che rappresenta anche l’ennesimo (piccolo in questo caso) esame. Perché la concorrenza in bianconero è ricca e qualificata. E la posizione guadagnata nelle prime dieci partite occorre difenderla. Fabio Quagliarella ad esempio è deciso a riconquistare posizioni in un derby tutto interno alla Juve. Ma Vucinic proprio alla sfida con la Lazio chiede un ulteriore slancio, confidando nei precedenti. Alessandro Lucci , manager e amico dello juventino, confida: «Ci siamo sentiti, mi ha detto che vuole spaccare la partita. Sono convinto che domani in lui conviveranno la vecchia anima giallorossa e quella nuova juventina».

Filo Diretto: Gigi Buffon



Prima pagina Tuttosport 25/11

mercoledì 23 novembre 2011

Juventus-Lecco 7-1, gli highlights



Conte ha schierato un 4-3-3 con Storari in porta, Motta, Sorensen, Grosso e De Ceglie in difesa, Marrone, Pazienza e Giaccherini a centrocampo e il tridente composto da Del Piero, Quagliarella e Toni. Proprio l’ex Bayern ha sbloccato il risultato, dopo appena quattro minuti, correggendo in rete un preciso cross di Giaccherini. Il Lecco cerca la manovra e all’11’ trova la conclusione con Ischia, che calcia al volo su una respinta di Storari, mettendo a lato. Prima la Juve aveva sfiorato il raddoppio in almeno due occasioni, con Toni e Del Piero e non passa molto perché il secondo gol arrivi. Ci pensa Giaccherini, che al 18’ deve solo appoggiare in rete l’assist di Toni, partito in solitaria sul lancio di Quagliarella e bravo ad anticipare il portiere lombardo, liberando il compagno.

CAMBI - Quagliarella è particolarmente attivo e al 30’ supera Perucchini in uscita con un pallonetto sul quale si avventa Marrone, che ribadisce in porta siglando il 3-0. Il primo tempo si chiude con la quarta rete di Toni, che nella ripresa lascia il campo al pari di Del Piero, Quagliarella e Pazienza. Entrano così Estigarribia a centrocampo ed Elia, Krasic e Iaquinta in avanti e la Juve continua a segnare: al 3’ è Motta ad andarsene sulla destra e a piegare le mani a Perucchini da posizione defilata.

KRASIC ED ELIA - Krasic si dà un gran da fare e da un suo spunto nasce il gol del 6-0: alla mezz’ora il serbo semina il panico nell’area lombarda, doppio dribbling, portiere saltato e palla a Iaquinta che deve solo toccare nella porta sguarnita. Tre minuti dopo c’è gloria anche per il Lecco, con la fuga in contropiede di Frasca che supera Storari e sigla il gol della bandiera per i lombardi. L’ultimo spunto è di Elia: al 43’ l’olandese arriva sul fondo dalla sinistra e deposita un pallone morbido per la testa del giovane Lanini che, dopo essere entrato al posto di Giaccherini, si toglie la soddisfazione di siglare il gol del 7-1 con cui si chiude la gara.

Marotta sereno su Krasic

«Non esiste alcun caso»
In attesa di tornare protagonista sul campo, per confermare le tante cose belle fatte vedere la scorsa stagione, Milos Krasic torna al centro d’attenzione per una sera. Intanto per la vittoria della Castagna d’Oro, il premio istituito dallo Juventus Club Mottarone e giunto quest’anno alla 27ª edizione. Ma anche per le parole di stima ricevute da Giuseppe Marotta. Il giorno dopo le dichiarazioni dell’agente del giocatore, su una sua presunta insoddisfazione, l’amministratore delegato e direttore generale bianconero parla così del giocatore serbo. «Io non ho parlato con l’agente del ragazzo, certo che le sue dichiarazioni sono state forti. Però abbiamo parlato con Milos e da lui non è emerso nessun tipo di malessere, quindi nego che ci sia un caso Krasic. Al momento non sta trovando spazio in squadra ma solo perché ci sono suoi compagni più in forma. Ma con lui non ci sono problemi, così come con altri giocatori. Al momento della riapertura del mercato, siamo disposti ad ascoltare eventuali casi di insoddisfazione, ma per ora nessuno si è fatto avanti per voler andare via».

Milos Krasic alla "Castagna d'Oro"

L'agente del centrocampista Borja Valerio

«Borja Valerio alla Juve? Chissà, è un grande club»
Borja Valero alla Juve? Si può fare. A non escludere l'ipotesi è l'agente del centrocampista del Villarreal, Alejandro Camano: "La Juve è un grande club - dice a calciomercato.it - ma non so nulla dei bianconeri, non mi ha chiamato nessuno. Se potrebbe partire a gennaio? In questo momento non ne ho idea, i tempi sono prematuri".

NAPOLI - C'è anche il Napoli: "La realtà è che nessuna persona del Napoli mi ha mai chiamato, non c'è mai stato alcun contatto ufficiale, ma solo tante voci. Se gli piacerebbe venire in Italia? Non essendoci niente in ballo, non ne ho parlato con lui, ma perché no? La Juventus è una squadra importante".

Verso Lazio-Juventus (Orsetto)



Verso Lazio-Juventus Vinovo News



Buffon e DelPiero dicono Milan

Prima pagina Tuttosport 23/11

martedì 22 novembre 2011

Juve imbattuta

Conte come Mancini e Guardiola
Cos’hanno in comune Antonio Conte , Pep Guardiola e Roberto Mancini ? Non l’età, anche se sono tutti e tre giovani allenatori, non il conto in banca, anche se tra gli anni da calciatore e quelli da tecnico possono vantare ingaggi milionari. A unirli è il numero zero alla casella delle sconfitte: le loro squadre sono le uniche in Europa ancora imbattute in campionato. A dire la verità, oltre a Juventus, Barcellona e Manchester City, anche Porto e Benfica non hanno mai perso, ma il campionato portoghese ha appeal e difficoltà certamente inferiori ai maggiori tornei europei.

SCHIACCIASASSI - Conte come Guardiola, il tecnico più vincente negli ultimi anni, e Mancini, l’astro nascente della Premier League. Accomunati dalla stessa voglia di vincere e dal gioco spettacolare, stanno facendo meglio dello schiacciasassi Bayern Monaco, che ha all’attivo già tre sconfitte, dell’ultra milardiario Paris Saint Germain, che ha dovuto soccombere già due volte, del Manchester United e del Milan, che hanno visto esultare i rivali al 90’ negli scontri diretti. Sir Alex Ferguson non scorderà il 6-1 che il giovane collega gli ha inflitto nel derby, così come Massimiliano Allegri non si è dimenticato della doppietta di Marchisio allo Juventus Stadium.

ESPERIENZA - Rispetto a Guardiola e Mancini, il tecnico della Juventus vanta però minore esperienza: soltanto quest’anno si è affacciato sulla panchina di una big, dopo aver portato in serie A Bari e Siena. Il suo collega spagnolo guida invece dal 2008 il Barça dopo un anno di apprendistato nel Barcellona B. Ed è stato subito “amore” a prima vista: in tre stagioni ha saputo trasformare un’ottima squadra nella più forte al mondo, 3 scudetti, 2 Champions, 1 coppa del mondo, più altri trofei nazionali ed europei sono il risultato del gioco installato in Catalogna, dalla velocità di pensiero alle giocate sopraffine, dal famoso tic-toc blaugrana, preso in prestito anche dalla Nazionale spagnola, al pressing alto e al possesso palla. Se al Barça le stelle si costruiscono in casa, Mancini, invece, le sta collezionando grazie al budget infinito messo a disposizione dal proprietario del City, lo sceicco Mansour. Finora ha speso un milardo di euro per allestire la squadra in grado di primeggiare in Premier e in Europa. Mancini, emigrato in Inghilterra dopo gli anni vincenti (del post Calciopoli) all’Inter e le esperienza alla Lazio e alla Fiorentina, ha saputo dare un’identità a questo insieme di campioni, spesso ribelli, puntando sulla tecnica (come il Barcellona, andare in porta giocando a uno o a due tocchi) ma anche sui muscoli.

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Marina Salvetti

Stephan Lichtsteiner, lo "Swiss Express"

Agente Quagliarella

«Quagliarella resterà a lungo alla Juve»
Beppe Bozzo non ha dubbi: Fabio Quagliarella non si muove da Torino. «Resterà sicuramente alla Juventus ancora a lungo perché il club bianconero ha dimostrato di puntare forte su Fabio - dice l'agente dell'attaccante ai microfoni di Calciomercato.it - Naturalmente sono arrivate per lui diverse richieste perché ha tantissimo mercato, ma io ho declinato ogni offerta. Sono sicuro che potra' dare il suo contributo. Stiamo parlando di un grandissimo attaccante».

Agente Krasic

«Conte? Non lo vuole più alla Juve»
Dejan Joksimovic, agente di Krasic, fa capire che il suo assistito è sempre più lontano dalla Juventus: «Conte non lo vuole più - le parole di Joksimovic alla stampa serba - Milos deve giocare per cui la cosa migliore che possiamo fare per lui è trovare un nuovo club. Vediamo come vanno le cose da qui a Natale. Sia Chelsea che Manchester City si sono fatti avanti in estate ma la Juventus ha deciso di respingere le loro offerte. Non si sa mai cosa accadrà ma entrambi i club sono ancora alla ricerca di un esterno destro. Borussia Dortmund? Sono voci senza fondamento, penso che Krasic sia un po' più importante del Borussia. Comunque la Juve deve agire in fretta perché se continua a non giocare il valore di Krasic sul mercato calerà. Ripeto, deve giocare e nel giro di un mese dovremmo avere un quadro più chiaro».

Vinovo News

Intervista a Del Piero

«Juve, io sento ancora il fuoco dentro»
Vittoria, primato in classifica e gli ultimi minuti della sfida col Palermo vissuti da protagonista in campo: Alessandro Del Piero torna sulla partita di ieri commentando il match sul suo sito ufficiale alessandrodelpiero.com: «La vittoria contro il Palermo segna un altro passo importante nella nostra stagione, il risultato netto non deve fare pensare che sia stato facile, ricordando i precedenti degli anni passati. Siamo rimasti in testa alla classifica, e con una partita in meno da giocare, e abbiamo assorbito bene la lunga sosta. E' un momento molto positivo e per farlo rimanere tale dobbiamo continuare a pensare che non abbiamo ancora fatto nulla, e giocare con la stessa fame con cui abbiamo voluto la partita di ieri. Alla prossima! Alessandro».

«HO FUOCO DENTRO, IN PANCHINA SOFFRO» - Alessandro Del Piero sta partecipando soprattutto dalla panchina alla cavalcata della Juventus fino alla testa della classifica. "Sono strafelice per il nostro momento, ma è altrettanto innegabile che in panchina si soffre perchè dentro ho ancora il fuoco", ha spiegato l'attaccante bianconero chiarendo che "quanto gioco non cambia il fatto che io sono il capitano della squadra, come i miei compagni hanno ribadito nelle interviste e in ogni allenamento". Del Piero ha affrontato l'argomento anche con una buona dose di umorismo. In mattinata ha partecipato agli ultimi minuti di una partita fra giornalisti organizzata da Adidas per presentare un nuovo modello di scarpe da calcio, e a chi gli chiedeva scherzando in quale ruolo preferisse giocare, l'attaccante juventino ha indicato il bordo del campo e sorridendo ha risposto: "Ultimamente di solito sto in panchina...". "La voglia di giocare è tanta, chiaramente", ha spiegato più tardi in conferenza stampa Del Piero chiarendo che non ha alcun problema ad adattarsi al modulo scelto dall'allenatore Antonio Conte: "Posso giocare in tutti i ruoli d'attacco, l'ho già fatto e non è un problema. Comunque spero di segnare presto il mio primo gol nel nuovo stadio della Juventus".

«NON PENSO A GIUGNO, FUTURO E' SABATO» - "È talmente bello questo momento con la Juve prima in campionato che non vedo perchè dobbiamo pensare al mio futuro". Così Alessandro Del Piero a chi gli domandava cosa lo aspetterà al termine di quella che è stata annunciata come la sua ultima stagione con la Juventus. "Il futuro è sabato, non voglio pensare a cosa accadrà da giugno in poi", ha tagliato corto Del Piero. "Molti hanno strabuzzato gli occhi quando ho detto che avrei giocato fino a 40 anni, così mi sono ricreduto, dovrò continuare fino a 42...", ha scherzato Del Piero confermando comunque che giocherà "ancora qualche anno, il calcio è la mia passione e mi diverto". Si parla di un passaggio o al Milan o di un'esperienza all'estero, ma Del Piero ha ribadito più volte: "Non voglio pensare a quello che farò da giugno in poi, penso a me da qui a giugno e basta - ha spiegato - mio fratello si occupa del mio futuro, saranno problemi suoi. Io non sto cercando nulla, voglio solo godermi ogni singolo momento con la Juventus da qui alla fine e poi vediamo cosa accade".

CALCIOPOLI: DEL PIERO, L'UNICO GIUDICE E' IL CAMPO - "Per me l'unica certezza è il campo, è solo lui il vero giudice, anche se questa parola non mi piace. Il resto spetta a presidenti, avvocati e federazione". Questa la risposta di Alessandro Del Piero a chi gli chiedeva un commento sul tavolo della pace su Calciopoli. "Ho risposto non so quante volte a queste domande, non voglio essere noioso e ripetitivo, sono cose che mi riguardano fino a un certo punto - ha detto -, a me interessa quello che ho fatto in campo con avversari e compagni".

ALTRO ALEX - Un capitano resta sempre un capitano. Anche se gioca poco, o addirittura non gioca. Alessandro Del Piero si sente la Juventus tatuata sulla pelle, e lo dimostra ogni volta in cui parla, anche nella fase finale della sua carriera bianconera. "Sono felice per il momento che stiamo attraversando - ha dichiarato Del Piero a margine della presentazione del nuovo sensore che, inserito nella scarpa da calcio, e' in grado di rilevare la distanza percorsa, il numero di scatti e la velocita' massima raggiunta - ma e' innegabile che a stare in panchina si soffre. Questa e' anche una cosa positiva, perche' significa che dentro di me ho ancora il fuoco. E comunque non cambia il fatto che io di questa squadra sia il capitano, come con grande piacere sottolineano spesso i miei compagni". Lui non si arrende, convinto di poter dire la sua da qui a fine stagione, un momento che coincidera' anche con il suo addio alla maglia bianconera. Per andare dove? "Non e' il momento di parlarne, non voglio pensare a quello che faro' da giugno in avanti, ma a quello che faro' da qui a giugno. Giocare fino a 40 anni? Certo, anzi, adesso dico fino a 42! Scherzi a parte, quel che e' certo e' che giochero' a calcio ancora qualche anno". Quel che conta per Alex e' il presente, un presente che vede la Juve in testa alla classifica: "Antonio sta facendo un ottimo lavoro, ma non e' questo il momento di fare calcoli o bilanci, perche' l'esaltazione e' talvolta peggio delle critiche. Magari alla fine del girone di andata potra' essere l'occasione per fare qualche riflessione, anche se poi gia' dalla prima di ritorno bisognera' ricominciare a vincere. La rivale per lo scudetto? Il Milan mi sembra la squadra favorita, ma attenzione anche alla Roma, al Napoli, alla Lazio e all'Inter, che rientrera' nella corsa. Il futuro per noi e' sabato (quando la Juve affrontera' a Roma la Lazio, ndr), andiamo incontro a partite delicate e dovremo essere forti". E lui lo e', anche quando, come adesso, vive ai margini: "Ma chi non gioca riveste comunque un ruolo importante, perche' chi gioca sa di non poter sgarrare. Certo, per chi resta fuori il fatto di non avere le coppe e' un aspetto negativo perche' ci sono meno occasioni per giocare, ma in compenso abbiamo la possibilita' di preparare meglio le partite sia dal punto di vista mentale che fisico e tattico, cosa che abbiamo pagato lo scorso anno".

Fonte: Tuttosport.com

Prima pagina Tuttosport 22/11

lunedì 21 novembre 2011

Moggi

«La Juve cresce e può pensare in grande»
“Il campionato vede di nuovo meritatamente in testa la Juventus anche se insieme alla Lazio, ma la squadra bianconera deve recuperare una partita a conferma del grande campionato che sino ad oggi sta disputando. La Juve ha rimandato a casa il Palermo con un secco tre a zero dimostrando di esser in costante crescita. Senza le coppe e sotto la brillante guida di Conte la squadra juventina può crescere ancora e pensare in grande. La squadra di Mangia invece ancora una volta ha evidenziato fuori casa di esser una squadra totalmente diversa da quella che scende in campo al Barbera.”

Alessandro Del Piero dichiarazione sul suo futuro

21/11/2011

Quagliarella si emoziona

«Che boato per me, grazie»
È tornato in campo e si è lanciato subito alla disperata ricerca del gol. Sono più di undici mesi che Fabio Quagliarella manca l'appuntamento con la rete (l'ultima in Chievo-Juve del 19 dicembre 2010, nella partita pareggiata 1-1): quello era il suo nono gol in 17 partite, poi il terribile infortunio che lo ha tenuto a lungo lontano dal campo. Quest'anno ancora non ha ancora timbrato e così, quando Conte lo ha fatto entrare al 21' del secondo tempo al posto di Vucinic nella sfida contro il Palermo, tutto lo Juventus Stadium lo ha applaudito, per incoraggiarlo. Quagliarella, che martedì prossimo tornerà nella sua Napoli da attesissimo ex, non poteva restare indiffirente all'accoglienza avuta e, attraverso il suo profilo Facebook, ha espresso tutta la sua gioia: «Che emozione per il boato al mio ingresso in campo... senza parole! Grazie di cuore!! Grande vittoria oggi!!».

Zuliani Juventu - Palermo



I risultati della 12° Giornata


Inter 2-1 Cagliari
Napoli 0-0 Lazio
Fiorentina 0-0 Milan
Bologna 0-1 Cesena
Catania 1-2 Chievo
Genoa 1-0 Novara
Juventus 3-0 Palermo
Parma 2-0 Udinese
Siena 2-2 atalanta
Roma 2-1 Lecce

Prima pagina Tuttosport 21/11

domenica 20 novembre 2011

Conferenza Stampa Di Antonio Conte Post Juventus Palermo

I voti di Juventus - Palermo

Juventus (4-2-3-1): Buffon 7,5; Chiellini 7, Barzagli 6,5, Bonucci 6,5, Lichtsteiner 7; Marchisio 8 (32' st Pazienza sv), Pirlo 7; Vidal 7, Pepe 7, Vucinic 7 (23' st Quagliarella 6); Matri 7,5 (36' st Del Piero sv).
A disp.: Storari, De Ceglie, Elia, Giaccherini.
All.: Conte 6,5.
Palermo (4-3-2-1): Tzorvas 6; Pisano 5,5, Silvestre 5,5, Cetto 4,5 (15' st Della Rocca 5,5), Balzaretti 5,5; Migliaccio 6, Bacinovic 6, Barreto 5,5; Bertolo 5 (1' st Zahavi 5,5), Ilicic 6; Miccoli 5.
A disp.: Benussi; Mantovani, Munoz; Acquah, Lores.
All.: Mangia 5.
Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 20' Pepe, 3' st Matri, 20' st Marchisio
Ammoniti: Balzaretti (P), Pisano (P)
Espulsi: -

Post Juventus - Palermo

LE INTERVISTE





Le immagini di Juventus - Palermo

Juventus 3 - 0 Palermo

Juve, prova di forza: tris al Palermo, è di nuovo prima
Da Milano a Torino, ventidue giorni e non sentirli. La Juventus riparte da dove aveva lasciato, i tre punti, e supera il Palermo con i gol di Pepe, Matri e Marchisio tornando in vetta alla Serie A. Sesta vittoria in dieci partite, unica imbattuta, la squadra di Conte aggancia la Lazio a quota 22 e di nuovo osserva tutti dall'alto, peraltro con una partita da recuperare. Una prestazione di superiorità partita da uno strepitoso Buffon, decisivo due volte su Ilicic nel primo tempo, costruita sulle fasce di Lichtsteiner, maestoso, e di un Chiellini impeccabile, passata attraverso i lampi di Marchisio e finalizzata da un Pepe scintillante, da un Matri sempre più bomber intoccabile e nel finale proprio dal principino bianconero. Una festa allo Juventus Stadium che ha visto anche due partecipazioni attesa da tempo, quella di Fabio Quagliarella (che al 22' della ripresa ha rilevato uno scatenato quanto impreciso Vucinic, comunque autore dell'assist del 3-0) e quella del capitano, Alessandro Del Piero, subentrato a Matri negli ultimi dieci minuti.

SUPER BUFFON - Al calcio d'inizio Conte conferma la formazione vittoriosa a Milano, con Krasic e Iaquinta in tribuna; Mangia schiera Bertolo e Ilicic alle spalle di Miccoli. Ma è subito Juve, con le occasioni di Chiellini imbeccato da Pirlo e di Marchisio che non trova lo specchio con una bella sforbiciata. Il Palermo però reagisce con Ilicic, che trova sulla sua conclusione in velocità l'uscita tempestiva di Buffon. Sono passati solo dieci minuti e la partita è già uno spettacolo, la Juve non fa respirare i rosanero con una grinta agonistica supportata da una grande preparazione fisica, per poi gestire bene il pallone e cercare spazio sulle fasce. Proprio da lì arriva il vantaggio bianconero, con il cross perfetto di Chiellini per la testa di Pepe, abbandonato in mezzo all'area. Vantaggio meritato ma la Juve non si ferma, sfiorando il raddoppio con Vucinic prima e con Pirlo poi: il destro del regista si stampa sul palo a portiere battuto. Ma se non chiudi la partita rischi di essere ripreso, legge del calcio che può concretizzarsi al 34' quando Ilicic, imbeccato da Miccoli dopo un gravissimo errore d'impostazione di Bonucci, si trova a tu per tu con Buffon che ipnotizza lo sloveno impedendogli la conclusione vincente. Sempre Buffon si erge a diga insuperabile nel finale di tempo, ancora su Ilicic, salvando il vantaggio.

MATRI E MARCHISIO A BRACCETTO - Mangia nella ripresa prova la carta Zahavi ma il Palermo viene letteralmente travolto già dai primi minuti: è il 3' quando Matri si infila tra i centrali rosanero e sfrutta alla perfezione la verticalizzazione di Lichtsteiner: destro in diagonale, raddoppio che chiude la partita e quinto gol stagionale del centravanti che stacca Marchisio nella classifica dei goleador bianconeri. I rosanero crollano psicologicamente e la Juve si prende la partita, trovando anche il 3-0 con Vucinic che prima lo sfiora ripetutamente e poi diventa assistman proprio per il centrocampista che sfrutta un velo di Matri e non sbaglia da solo davanti a Tzorvas, riagganciando il compagno di squadra alla voce gol in campionato. Finale da passerella che Conte concede a Quagliarella prima, venticinque minuti veri, e poi a Del Piero che nel tripudio dello stadio rileva Matri a dieci dal termine. La Juve degli imbattibili si riprende la vetta, ora la prova verità all'Olimpico: scontro al vertice con la Lazio di Reja.

BIABIANY-GIOVINCO, CADE L'UDINESE - Il primato della Juve è figlio anche di un bianconero spedito in Emilia a maturare e che continua a mostrare le qualità che ne fanno un giocatore da Nazionale (e da Juventus, come ha detto anche Marotta). Sebastian Giovinco firma su rigore uno dei due gol con cui il Parma fa cadere l'Udinese lasciandola seconda e agganciando il Napoli a quota 15. Nelle altre partite blitz esterno del Chievo in casa del Catania, con Pellissier che segna il suo 99° gol con la maglia clivense nel 2-1 dei veronesi, pari da battaglia tra Siena e Atalanta (doppietta di Denis, capocannoniere in solitaria con nove reti, con Gazzi e D'Agostino per due volte a riacciuffare i nerazzurri) e vittoria al fotofinish del Genoa che grazie a Veloso stende il Novara.

Vladimiro Cotugno

Claudio Zuliani Juve - Palermo

In viaggio verso Juventus-Palermo del 20 novembre 2011

Le formazioni di Juventus - Palermo

Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic
A disp.: Storari, De Ceglie, Pazienza, Krasic, Iaquinta, Quagliarella, Del Piero. All.: Conte
Squalificati: nessuno
Indisponibili: nessuno

Palermo (4-3-2-1): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Cetto, Balzaretti; Barreto, Bacinovic, Migliaccio; Ilicic, Zahavi; Miccoli
A disp.: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Acquah, Della Rocca, Bertolo, Lores.
All.: Mangia
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Hernandez, Pinilla

LE ULTIME: Conte non dovrebbe avere dubbi a schierare la formazione tipo. In difesa recupera Barzagli che riprende il suo posto al fianco di Chiellini. Allarme rientrato anche per Del Piero, che ha smaltito i postumi di un dolore al costato. Torna a disposizione Iaquinta dopo l'infortunio di quest'estate. Fuori Estigarribia. Nel Palermo Bacinovic in netto vantaggio su Acquah per un posto a centrocampo al fianco di Barreto e Migliaccio. Miccoli unica punta spalleggiato da Ilicic e Zahavi.

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Juve, priorità al difensore

Hummels in pole
Bene così, allora, nuovi Nedved cercansi. E forse prendonsi, già a gennaio, stando alle indiscrezioni portate dal vento dell’Est. Ciò non toglie, però, che la priorità assoluta dell’amministratore delegato bianconero Giuseppe Marotta e del direttore sportivo Fabio Paratici per la finestra invernale di mercato che si aprirà il 3 gennaio sia il difensore centrale: un capitolo rimasto aperto dall’estate scorsa, quando si esaminò l’eventualità di acquistare Bruno Alves, o Rhodolfo, o Gastaldello salvo poi decidere di “passare il turno”, vuoi a causa di perplessità a livello tecnico, vuoi per complicanze in fase di trattativa. Insomma, il ragionamento dei vertici bianconeri: piuttosto che acquistare a prezzi spropositati oppure senza essere convinti al 100%, meglio rimandare tutto.

PRIMA SCELTA - Ebbene, a questo punto il novero di candidati si è ristretto e le ricerche, gli approfondimenti, le missioni degli osservatori effettuate in queste ultime settimane hanno contribuito a rendere Mats Hummels il primo nella lista delle preferenze. Hummels quasi 23enne, Hummels dotato di fisico imponente, Hummels abile anche tecnicamente, Hummels che, insomma, sarebbe perfetto per la Juventus di Antonio Conte. Non fosse per il prezzo... Prezzo importante, che si aggira intorno ai 15 milioni di euro stando alle iniziali richieste del Borussia Dortmund, ma comunque non proibitivo per le casse juventine e soggetto a riduzioni previa inserimento di contropartite tecniche (ad esempio Eljero Elia, magari il prestito di Milos Krasic). Tantopiù considerando che la Juventus ha già avuto modo di verificare, tramite intermediari, la disponibilità del giocatore e del suo entourage (soprattutto il papà/procuratore) ad un trasferimento a Torino già a gennaio.

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