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RESPONSABILITÀ - Antonio Conte, il suo primo sponsor, lo ha voluto con insistenza. Il rapporto tra loro è schietto. Vucinic si sente responsabilizzato, come in passato non gli era mai capitato. In campo può sembrare pure ruvido in certi atteggiamenti, ma nello spogliatoio si è fatto subito volere bene. Spesso alza la voce nelle partitelle, però è anche facile vederlo percorrere il tragitto che porta alla spogliatoio abbracciato a un compagno.
GIOIA NAZIONALE - Una nuova spruzzata di entusiasmo è arrivata dalla Nazionale, nonostante la squalifica gli abbia negato l’ultima partita contro la Svizzera di Stephan Lichtsteiner. Vucinic è l’uomo simbolo del Montenegro. Lo storico traguardo degli spareggi europei (contro la Repubblica Ceca) è già di per sé un successo. Arrivare in Ucraina e Polonia lo proietterebbe sempre più vicino al mito di Dejan Savicevic, genio del calcio per eccellenza a Podgorica. Vucinic, a causa della squalifica, non ha gioito insieme ai compagni di Nazionale. L’euforia è però arrivata a Vinovo, dove si narra di un Mirko galvanizzato, mai così in palla.
CHE CONDIZIONE - Non è soltanto una questione psicologica. Il momento magico dello juventino è supportato dalle gambe che girano a meraviglia. Alla ripresa degli allenamenti, martedì, si è presentato in grande condizione. Impressioni supportate dai test. Tanto sulla resistenza quanto sulla forza sembra una versione più potente del Vucinic ammirato a Roma. Merito dei programmi dello staff bianconero, ma merito pure di Mirko, come tutti primo preparatore di se stesso.
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Filippo Cornacchia
Marina Salvetti
Fonte: Tuttosport.com
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