martedì 15 novembre 2011

Abete: «Figc prima danneggiata da Calciopoli»

Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, parla ai microfoni di Sky Sport 24 della richiesta di risarcimento danni presentata al Tar del Lazio dalla Juventus e della richiesta di commissariamento della Figc.

Che tipo di reazione ha avuto alle richieste della Juventus?
"Stupore per quanto riguarda la tempistica. Per quanto riguarda il merito, il fatto di una richiesta risarcitoria era già stato preannunciato, quindi non è stato sorprendente. La Federazione è molto serena perché, naturalmente, ritiene di aver svolto i suoi compiti con attenzione e, peraltro, la Federazione post Calciopoli è la prima a essere stata danneggiata da quello che è avvenuto e, come hanno testimoniato le sentenze sportive, fermo restando che siamo al primo grado per quanto riguarda le sentenze penali, ha altri livelli di responsabilità, non certo quelli della Federazione".

Se c’è stata una condanna per illecito sportivo, non è consequenziale che una società perda dei soldi?
"Penso che sia noto, lo abbiamo detto prima delle pronunce di primo grado di Napoli, che esistano ordinamenti diversi. Quello sportivo ha delle sue specificità, quindi in occasione del Consiglio Federale dell’8 novembre a Vicenza, abbiamo evidenziato che qualunque fosse stato l’esito di primo grado, che veniva dal Tribunale di Napoli, non ci sarebbe stata una situazione che interveniva sull’ordinamento sportivo, perché l’ordinamento sportivo ha un corpus normativo diverso, che attiene a riferimenti normativi che all’epoca sono stati oggetto di una valutazione da parte di tutti gli organi di giustizia, non solo federali ma anche del Coni. Com’è noto, molte società, fra cui la Juventus, non hanno dato seguito nelle sedi successive anche a interventi presso i Tribunali amministrativi, accettando quella che sarebbe stata la decisione degli organi di giustizia del Coni".

Il fatto che venga chiamato in causa con la richiesta di commissariamento la ferisce?
"Sono sereno, ho la coscienza a posto, si possono esprimere delle critiche legittime da un punto di vista di politica sportiva per l’operato di tutti noi. Certamente, tutti sanno che sono un uomo di regole. Questo era noto perché avevo tanti avversari, anche nel momento in cui esisteva uno scenario federale diverso, quindi prima del commissariamento della federazione. Ho ricordato spesso di aver attaccato il doppio designatore, in quanto era stata una scelta di sette società che avevano, di fatto, forzato la mano sia all’Aia che alla Federazione. Quindi sono sereno, ci può essere amarezza, ma con l’amarezza bisogna conviverci, però sono sereno dell’operato della Federazione che deve essere super partes e vorrà sempre essere super partes al di là dei comportamenti che vengono portati avanti dai singoli dirigenti e dai singoli club. Desidero solo ricordare che, in occasione della sentenza di Napoli, rito ordinario, così come nella sentenza di primo grado, rito abbreviato, ci sono stati dei soggetti che sono stati sanzionati con una condanna penale e devono risarcire la Federazione perché è stato riconosciuto il diritto della Federazione a essere risarcita. Desidero ricordare anche che, in occasione della sentenza del Tribunale di Napoli, quest’ultimo ha respinto tutte le istanze nei confronti della Federazione Italiana Gioco Calcio, che quindi non ha maturato alcuna responsabilità anche da un punto di vista civilistico".

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