mercoledì 16 novembre 2011

Petrucci: Juventini, pazienza. È doping avvocatizio

«Basta basta io non ci sto». Gianni Petrucci, presidente del Coni lancia un duro atto di accusa, dopo la sentenza del Tnas che si è dichiarato incompetente sul ricorso della Juve sullo scudetto 2006. «Il calcio è malato di doping legale. Se va avanti così sarà commissariato dall'opinione pubblica».

SULLO SCUDETTO 2006 - «C'è mancanza di rispetto per le regole e per l'etica, non devono prevalere gli arroganti e i prepotenti. Mi riferisco ad una parte del calcio italiano di vertice perché stiamo assistendo a cose mai viste», ha aggiunto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, nel corso della conferenza stampa al Comitato Olimpico Italiano, a proposito dei recenti sviluppi della questione legata allo Scudetto 2006 assegnato all'Inter, che ha visto ieri il Tnas dichiararsi incompetente sul ricorso presentato dalla Juventus. «Condivido quello che ha fatto la Figc e il Tnas l'ha confermato. Perché è sbagliato quella decisione e chi lo ha detto che non è giusta? Poi ognuno faccia i ricorsi che vuole, Abete non ha sbagliato ce ne fossero come lui e che deve fare? Si deve mettere in canotta a litigare? Il presidente del Coni non ha la forza di fare decreti sullo Scudetto le regole sono state rispettate e ci sono delibere».

LA RISPOSTA AD AGNELLI - «Dopo quest'ultima sentenza, a chi porta vantaggi proseguire... Se si fa un passo indietro se ne fanno due avanti, chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Il mio è un appello, ma forse gli appelli non servono più». Così il presidente del Coni Gianni Petrucci, durante la conferenza stampa al Salone d'Onore del Coni, commentando la sentenza di incompetenza del Tnas sulla revisione dello scudetto del 2006 chiesta dalla Juventus. «Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all'Inter, non sta al Coni dirlo - ha aggiunto Petrucci - Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano». Ai sostenitori della Juventus, il numero 1 del Coni ha chiesto di «essere meno tifosi e di usare il buon senso». Nessuna polemica con il presidente bianconero, Andrea Agnelli. «Porta avanti le sue idee - ha ammesso Petrucci - le rispetto, ma io ho altre idee». «Non sono rimasto deluso dal comportamento di Andrea Agnelli: ognuno fa quello che ritiene giusto. Ho conosciuto l'avvocato e ho rispetto per una famiglia cha ha fatto grandi cose per il calcio. Loro portano avanti le loro idee, io le rispetto, ma non sono le mie». Queste le parole del presidente del Coni, Gianni Petrucci, a proposito del comportamento del numero 1 bianconero, Andrea Agnelli, che ha intrapreso una lunga battaglia legale sullo scudetto del 2006. Il club bianconero, gli viene chiesto, si sarebbe anche rivolto al prefetto di Roma per chiedere il commissariamento della Federcalcio. «Solo il Coni - ha replicato Petrucci - può commissariare una federazione». Nessuna telefonata con Andrea Agnelli. «Non l'ho sentito - ha concluso - non voglio entrare a gamba tesa e non voglio fare appelli. Tra l'altro, sottolineo l'ottimo lavoro del presidente della Figc, Giancarlo Abete: è attaccato perchè non mostra i muscoli e non aggredisce».

L'ATTACCO - Gianni Petrucci attacca il mondo del calcio: «Non ne posso più. Il calcio di vertice è malato di doping legale. Ogni regola viene aggirata dai furbi. Lo sport è etica e occorre maggiore rispetto. Presidenti attenti. Vi dico che i soldi sono vostri ma le regole sono della Federcalcio. Sulle pagine dei giornali si parla solo di aspetti legali. Oggi ogni regola viene aggirata da avvocati, furbastri, ma non è sport che è etica. Si sta arrivando ad una china che non sappiamo come fermarci. ogni regola è aggirata dai furbi, occorre maggiore rispetto. Dopo la sentenza del Tnas perché prseguire? A chi porta vantaggio? Chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Gli appelli non servono più ma io continuerò a farli finché avrò voce». Poi prosegue: «I soldi sono dei presidenti della serie A, ma le regole sono le nostre». Lo strappo con la Lega di A c'è da tempo, e il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha voluto sottolinearlo invitando anche ad eleggere presto il nuovo presidente. «Da tempo c'è stato uno strappo con la Lega di A. Conosco bene il 99% dei presidenti, e dico loro di prendere atto della situazione del calcio italiano e di quello che il presidente del Coni dice con amore verso quel mondo. Prendano atto delle mie parole, e riflettano». «Se, invece - continua Petrucci- vogliono continuare ad essere aggressivi, vadano pure avanti così». Il presidente del Coni ha spiegato così la situazione dei rapporti con la Lega calcio di serie A, non lesinando poi critiche alla Confindustria del pallone. «La prima giornata di serie A non si è giocata per mancanza del contratto collettivo - ha aggiunto -. A marzo si è dimesso il presidente Beretta, ma possibile che in questi mesi non sia riuscito ad eleggerne un altro? Non possiamo andare avanti così, facciano qualcosa di costruttivo ed eleggano il nuovo presidente. Lega A a rischio commissariamento? Questo non lo so, ma loro lo sanno, visto che hanno fatto tanti studi per vedere se potevano essere commissariati. Come diceva Oscar Wilde "Ci sono quelli che vogliono parlare di niente, unica materia di cui sanno tutto"».

COMITATO DEI SAGGI - «Non è vero che chi urla più forte ha ragione. Basta, abbiamo affidato a un gruppo di saggi l'incarico di mettere a punto norme contro l'arroganza di una parte del calcio». Così Gianni Petrucci, all'indomani della sentenza del Tnas che si è detto incompetente sul ricorso Juve per lo scudetto 2006. «Che senso ha andare avanti? - ha detto Petrucci riferendosi alla Juve - Fare un passo indietro vuol dire farne due avanti. La Lega è senza presidente da marzo, domani si riunisce. Faccia la sua scelta». Sono cinque i componenti del comitato dei saggi, incaricati dal presidente del Coni, Gianni Petrucci di capire il prima possibile come lo sport italiano possa difendersi da «questi perenni ricorsi alla giustizia ordinaria». I cinque saggi sono: Pasquale De Lise, Paolo Salvatore, Piero Alberto Capotosti, Riccardo Chieppa e Giulio Napolitano.

REPLICA DI AGNELLI - Nel pomeriggio alle 17.30 arriverà la replica al presidente del Coni del presidente della Juve, Andrea Agnelli, che ha convocato una conferenza stampa a Vinovo.

Nessun commento:

Posta un commento