martedì 22 novembre 2011

Juve imbattuta

Conte come Mancini e Guardiola
Cos’hanno in comune Antonio Conte , Pep Guardiola e Roberto Mancini ? Non l’età, anche se sono tutti e tre giovani allenatori, non il conto in banca, anche se tra gli anni da calciatore e quelli da tecnico possono vantare ingaggi milionari. A unirli è il numero zero alla casella delle sconfitte: le loro squadre sono le uniche in Europa ancora imbattute in campionato. A dire la verità, oltre a Juventus, Barcellona e Manchester City, anche Porto e Benfica non hanno mai perso, ma il campionato portoghese ha appeal e difficoltà certamente inferiori ai maggiori tornei europei.

SCHIACCIASASSI - Conte come Guardiola, il tecnico più vincente negli ultimi anni, e Mancini, l’astro nascente della Premier League. Accomunati dalla stessa voglia di vincere e dal gioco spettacolare, stanno facendo meglio dello schiacciasassi Bayern Monaco, che ha all’attivo già tre sconfitte, dell’ultra milardiario Paris Saint Germain, che ha dovuto soccombere già due volte, del Manchester United e del Milan, che hanno visto esultare i rivali al 90’ negli scontri diretti. Sir Alex Ferguson non scorderà il 6-1 che il giovane collega gli ha inflitto nel derby, così come Massimiliano Allegri non si è dimenticato della doppietta di Marchisio allo Juventus Stadium.

ESPERIENZA - Rispetto a Guardiola e Mancini, il tecnico della Juventus vanta però minore esperienza: soltanto quest’anno si è affacciato sulla panchina di una big, dopo aver portato in serie A Bari e Siena. Il suo collega spagnolo guida invece dal 2008 il Barça dopo un anno di apprendistato nel Barcellona B. Ed è stato subito “amore” a prima vista: in tre stagioni ha saputo trasformare un’ottima squadra nella più forte al mondo, 3 scudetti, 2 Champions, 1 coppa del mondo, più altri trofei nazionali ed europei sono il risultato del gioco installato in Catalogna, dalla velocità di pensiero alle giocate sopraffine, dal famoso tic-toc blaugrana, preso in prestito anche dalla Nazionale spagnola, al pressing alto e al possesso palla. Se al Barça le stelle si costruiscono in casa, Mancini, invece, le sta collezionando grazie al budget infinito messo a disposizione dal proprietario del City, lo sceicco Mansour. Finora ha speso un milardo di euro per allestire la squadra in grado di primeggiare in Premier e in Europa. Mancini, emigrato in Inghilterra dopo gli anni vincenti (del post Calciopoli) all’Inter e le esperienza alla Lazio e alla Fiorentina, ha saputo dare un’identità a questo insieme di campioni, spesso ribelli, puntando sulla tecnica (come il Barcellona, andare in porta giocando a uno o a due tocchi) ma anche sui muscoli.

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Marina Salvetti

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