sabato 26 novembre 2011

Tormentone Krasic

«La mia è una crisi piccola. Non lascio la Juve»
Nel calcio moderno dei giudizi volatili, in un nanosecondo passi da fenomeno a bidone. Quindi, la prospettiva (in positivo) è passare in un giffi , alla velocità della luce, da bidone a fenomeno. Milos Krasic , avvezzo all’andazzo, ha capito quanto sia instabile il suo essere campione in Italia. D’altronde, nei primi mesi dello scorso campionato era paragonato a un extraterrestre, ora è definito inadatto. Lui, serbo dalla parlantina italiana ancora bloccata, allora dirotta in tv il suo pensiero. E si confessa, a cuore aperto, dopo averne sentite di tutti i colori, dopo essere finito in mille altre squadre. Sbigottito e sballottato.

FELICE? - «Dicono che la Juve voglia vendermi, ma non è vero», afferma. Dichiarazione secca alla quale aggiungerà varie postille. Il discorso parte a ritroso. «L’anno passato, nella stagione del debutto, ero ritenuto uno tra i giocatori fondamentali - ricorda ai microfoni di B92 (traduzione del bravissimo Stevan) - e adesso gioco pochissimo, ultimamente niente, dopo 6 gare e un gol in avvio». Le voci sul suo futuro lontano da Torino, più o meno fastidiose, più o meno indirizzate, ci sono, inutile negarle. «Ok, ma la società a me non ha detto nulla. Mi spiace molto, non giocare. Però la Juve sta vincendo e di questo sono contento, ne devo tenere conto. Ora sono qui e non penso a una via d’uscita». Comunque messa in preventivo.

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Elvira Erb

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